Aprile: un fine settimana con la neve

Breve cronaca del 12, 13 e 14 aprile 2013

Venerdì 12 aprile

Parto, solo, e piove. Il cielo nebuloso minaccia sfaceli, ma le ruote della Land, pestano asfalto, lucido, dell'acqua della neve che si scioglie.
Si sale(!) con la grata approvazione delle mie spalle pigre, sino alla fontana dell'ex Casentini.
Il sentiero è sgombro a tratti, una

passeggiata di un oretta e il Mercatello appare avvolto dalla foschia.
Nel pomeriggio, la routine dell'apertura: si spala neve, raccolgo legna e faccio cantare le stufe. Ben presto il rifugio è caldo ed accogliente. Cena frugale e in branda presto.

 

Sabato 13

, sveglia all'alba e ricca colazione. Abluzioni di rito e pulizie domestiche. Il sole appare a tratti, foriere di buone nuove, ma deve, suo malgrado, soccombere ad una persistente foschia che tutto avvolge. Anche il sentiero, dal quale sbucheranno presto, Giampiero e Celestino, ansanti e sorridenti, sotto il peso degli zaini colmi. Nonostante il cielo grigio, il morale è alto. Giampiero, mattatore, ci intrattiene con racconti fino a tardi e la buona grappa, condotta sino qua come una reliquia, cala di livello con ritmo incalzante. E' quasi mezzanotte quando ce ne andiamo in branda.

Domenica 14

A svegliarci è un sole ruggente. Cielo netto da nubi: uno spettacolo che ci spinge all'attività.
Facciamo legna e riempiamo d'acqua il serbatoio. Celestino, in costume quasi adamitico, spala neve con entusiasmo, liberando, tra l'altro, il tavolino esterno. Poi, come lucertole, ci godiamo il sole, beati.
A breve saremo allietati dall' arrivo di amici. I primi a giungere sono ...., vorrebbero proseguire, ma i raggi del sole li catturano e finiscono a rosolarsi con noi, con buona pace delle bellicose intenzioni. Dopo poco, questa magnifica giornata, ci porta il più giovane ospite: Mattia. Un fiero virgulto di pochi mesi, condotto da papà e mamma fin quassù. Disteso sul tavolino, ci sorride sdentato e placido come nella più comoda delle culle. Fate strada a Mattia, giovane alpinista dal futuro promettente.

All'ora di pranzo arriva anche Francesco, con Caterina, Ginevra e la moglie e le ore scorrono veloci sino ai saluti. Rimaniamo in tre, Giampiero, Celestino ed io. Tiriamo lungo, si parla del tempo e Giampiero dice che tornerà freddo. Si deve andare e io ripenso al sole, ed al sorriso allegro di Mattia che ci ha portato una promessa di primavera.