Per i dati in tempo reale fare riferimento alal stazione metereologica di foce a Giovo

Il Rifugio “Gigi Casentini” al Mercatello, si trova ad una quota di circa 1.460 m, nel versante meridionale della catena montuosa che costituisce l’Appennino TOSCO-EMILIANO nella porzione Lucchese-Modenese.

Esso si trova immediatamento al di sotto della Foce a Giovo (1674 m), una cinquantina di metri al di sopra del fondo valle del Solco Grande (o del Mercatello) che prosegue, assumendo nomi diversi, fino all’Orrido di Botri.

Le Cime che costituiscono il crinale principale (M. Rondinaio, Femmina Morta, Alpe Tre Potenze) superano i 1900 metri.

Il crinale rappresenta la linea di confine tra due zone climatiche diverse: Zona Ligure-Tirrenica e Zona Padana-Adriatica.
Le due Zone presentano valori di temperatura assai diversi che danno origine a frequenti contrasti che si manifestano prevalentemente con l’alternanza di periodi caldi e freddi (relativamente alla stagione) spesso caratterizzati da forti venti e turbolenze.

 Ne risulta una continua “lotta” tra le masse umide e calde del Mediterraneo e quelle più fredde, spesso asciutte, provenienti dai quadranti settentrionali. Essa si placa solo nel periodo più caldo, quando l’aria mediterranea sconfina al Nord e dà origine al periodo caldo e stabile che interessa l’Appennino nei mesi di luglio e agosto.

Le precipitazioni sull’area sono dell’ordine di 1500-2000 mm annui.
Temperature minime giornaliere di gennaio  -6 C° -12 C°
Temperature massime giornaliere di luglio  12 C°  25 C°
Giorni di gelo (con Temp. < 0 C°)   80 - 100
Permanenza della neve al suolo    4 - 5 mesi

Oltre a questi numeri, caratterizza meglio l’area il fenomeno detto localmente “Cavallaccia”, visibile anche dalle lontane pianure.
Si tratta di una discesa di aria fredda e umida lungo i versanti meridionali della Catena, resa visibile da nubi o nebbie turbolente, in spessore di un centinaio di metri,  spinta ovviamente da venti di Nord che, date le temperature di molti gradi sotto zero (normalmente  -7°  -8°, frequentemente –10° –12°, eccezionalmente –15° –20°), ricoprono tutte le superfici esposte con “croste” di giaccio dello spessore anche di molti centimetri. I venti turbolenti raggiungono, nelle raffiche, velocità di 70-80 km/h. La durata del fenomeno può essere anche di qualche giorno e spesso è accompagnata da nevicate moderate.
A volte il fenomeno (se con aria secca) non è accompagnato da nubi o nebbia e non provoca “incrostazioni” ma ha le stesse caratteristiche di venti e temperature.
Fenomeni simili si ripetono in ogni stagione, naturalmente con caratteristiche termiche diverse.

Fenomeni inversi, aria calda dai quadranti meridionali o umida da ovest (piogge o nevicate), non sono così evidenti e sicuramente danno manifestazioni meteorologiche più contenute.